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mercoledì 2 marzo 2011

Risorgimento e Italia come Stato-nazione: due visioni opposte

La strage di Bronte
Breve cronaca del seminario di Foligno



Si è tenuto come previsto, sabato 26 febbraio, il secondo incontro del ciclo di seminari promosso dalla Scuola Umbra, circolo di studi politici, filosofici e culturali. Si tratta della nostra terza uscita complessiva, se si tiene conto della conferenza straordinaria a un mese dal 14 dicembre a Perugia. Il precedente incontro sul tema della giustizia si era tenuto lo scorso mese a Spoleto.

Ieri ci siamo invece ritrovati a Foligno, presso la Libreria Carnevali. Il tema del dibattito, come sempre di grande attualità e di notevole profondità teorica, era: "Leghismo ferealismo e stato nazione. Il futuro dell'Italia fra spinte centrifughe ed europeismo a 150 anni dell'Unità". Sono stati nostri ospiti il professor Fabio Bettoni, docente di storia economica a Perugia, e il militante del gruppo indipendentista siciliano Terra e Liberazione Mario di Mauro.

L'incontro preceduto da un'acuta analisi introduttiva di Maurizio Fratta, per conto della Scuola Umbra, ha provocato un vivace dibattito che non siamo riusciti completamente a sviluppare per mancanza di tempo. Indicativo di quanto sia stata appassionata la discussione, nonostante fossero presenti "solo" una trentina di persone. Le relazioni del professor Bettoni e di Di Mauro erano fortemente discordanti sul metodo e sul contenuto, dando vita ad una dialettica davvero interessante.

Bettoni ha tenuto una vera e propria Lectio Magistralis, strutturata intorno a delle citazione di Gramsci che il professore ha voluto leggere e commentare con i convenuti. Il risultato che se ne trae è certamente un giudizio negativo sulle violenze subite dall'Italia meridionale per mano degli invasori piemontesi (gli stessi paradossalmente che oggi lagnano l'intipendenza padana), ma comunque un quadro tutto sommato (il giudizio è nostro e ci perdoni il professore la nostra semplificazione) di "ineluttabilità storica", all'interno di un quadro che possiamo definire di "marxismo classico" che legge l'unificazione - con le parole di Gramisci - come un processo in un certo senso necessario dello sviluppo della borghesia nazionale, borghesia che aveva bisogno di un mercato unico, un'economia e una moneta unica, insomma un unico stato guidato da una borghesia ormai nazionale sempre più insofferente verso i regimi feudali e clericali che ancora governavano anacronisticamente il paese. Molti fra il pubblico hanno inteso in questo quadro delle analogie con quanto sta avvenendo a livello europeo.

Molto diverse, in alcuni passi diametralmente opposte, le valutazioni di Mario di Mauro. Il nostro secondo ospite ha cominciato il suo intervento citando i primati che aveva il Regno delle Due Sicilie prima dell'invasione piemontese. Ha ricordato che lo spirito di indipendenza dei siciliani non fu solo contro il Piemonte, ma fu forte anche contro la stessa Napoli Borbonica. Non ha risparmiato critiche teoriche allo stesso Gramisci, poco prima citato dal professor Bettoni. Il modo stesso di condurre l'intervento è apparso assai meno accademico, con un incalzare eclettico di citazioni spesso diverse fra di loro. La sua tesi conclusiva è che lo Stato italiano si sta "spappolando" e che la Sicilia deve lottare per l'indipendenza totale, fino alla formazione di uno stato nazionale autonomo. Ha inoltre ipotizzato (ma in questo caso in maniera meno argomentata e più sotto forma di battuta) che nell'Italia centrale si possa formare uno nuovo Stato della Chiesa di fronte alla crisi nazionale a suo avviso alle porte. Scherzando ci ha comunque promesso che sarebbero venuti a liberarci loro!

La serata è proseguita con un aperitivo offerto dalla Scuola Umbra presso il bar della libreria e con una cena come al nostro solito informale e amicale a cui hanno partecipato una decina di persone, nella quale abbiamo continuato a discutere sui temi aperti dal dibattito e su molte altre questioni di politica internazionale o di speculazione teorica. Speculazioni favorite dalla presenza di un buon vino.



La nostra prossima riunione è prevista per domenica 6 Marzo, alla Taverna del Pescatore alle ore 16. Abbiamo da preparare le conferenze di Marzo e Aprile. Oltre all'aspetto tecnico, avremo un dibattito interno su Platone, la dialettica e il metodo ipotetico. Dibattito che ha già infiammato alcune nostre discussioni private e ha infuocato le caselle di posta elettronica dei membri della Scuola Umbra. Invitiamo a partecipare anche chi normalmente non segue le tecniche del circolo ma si è mostrato interessato alle conferenze pubbliche che abbiamo organizzato.

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