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sabato 30 aprile 2011

L'ORIENTE ERA ROSSO

Un momento dell'incontro
Resoconto dell'incontro con Losurdo e Pasquinelli a Perugia
«CINA: DIVERGENZE IN SENO AL POPOLO»

Un dibattito davvero acceso e partecipato quello di ieri pomeriggio alla Feltrinelli di Perugia per la serie di incontri filosofici della Scuola Umbra. Abbiamo assistito allo "scontro" di visioni sul ruolo della Cina nello schacchiere politico mondiale e sulla natura dell'economia cinese.
Il tema del dibattito infatti era: "L'Oriente era rosso. Globalizzazione, mutamenti geopolitici e nuovi poteri globali". Da una parte, Domenico Losurdo ha teorizzato una sostanziale continuità, a suo dire positiva, tra le politiche economiche dell'Unione Sovieta, della Cina di Mao e della Cina attuale: in tutti questi casi infatti troviamo diverse politiche economiche (cooperative, a "capitalismo di stato", a capitalismo privato, ecc), non esiste quindi un ideale comunista, ma un concreto partito comunista al potere che gestisce in maniera socialità e che tollera le imprese private, come è noto in Cina. Dal lato opposto, Moreno Pasquinelli ha sottolineato le profonde ingiustizie che attraversano la società cinese, lo sfruttamento anche per 18 ore al giorno per appena 60 euro al mese di moltissimi lavoratori, lo spopolamento delle campagne, quello che ha definito il più vasto fenomeno migratorio di tutti i tempi con 250 milioni di contadini "deportati" in città per lavorare per le grandi aziende di Stato e spesso ormai anche private o addirittura multinazionali occidentali. Un modello a suo avviso tutt'altro che comunista e che i comunisti non possono che rifiutare. Sul piano teorico ha inoltre duramente criticato la teoria della continuità esposta da Losurdo, non si può far finta di non vedere - a suo dire - il netto contrasto fra la politica maoista e quella successiva.


Losurdo ha ribadito l'onesta intellettuale con cui il governo cinese si auto-definisce: un progetto, secondo gli stessi cinesi, solo ad un primissimo stadio di comunismo e che ammettono loro stessi sta facendo piccoli ma decisivi e graduali passi avanti. Ha ricordato Losurdo l'aumento dei salari del 40 % annuo (sul netto dell'inflazione), il fatto che prima la gente moriva di fame e ora ciò non avviene più, il grande sviluppo economico che ha portato la Cina ad essere la seconda potenza mondiale. Su questo punto Losurdo ha teorizzato una duplice forma di disuguaglianza: la disuguaglianza interna e quella esterna. Secondo Losurdo, non contano solo le diseguaglianze interne, che la Cina sta comunque recuperando con un progressivo miglioramento delle condizioni di vita di milioni di persone, ma anche quelle esterne, con un paese che grazie al comunismo è uscito dalla miseria in cui l'impero in fallimento e la prepotenza coloniale inglese lo avevano relegato.

Va detto che moltissimi dei presenti hanno "borbottato" di fronte a questa arringa eccessivamente filo-cinese. Si è sottolineata da parte di alcuni degli ospiti, ad esempio, la necessità, citando i valori del movimento anarchico, di coniugare il valore dell'uguaglianza con quello della libertà.

2 commenti:

  • Nemo says:
    2 maggio 2011 alle ore 11:08

    Ho assistito per caso all'incontro in Feltrinelli, molto interessante anche se un po' complesso da capire.

    Ascoltando mi sono venuti in mente alcuni elementi sulla Cina di un interessante articolo apparso su Internazionale 892/2011 (8/1 aprile): "Produci, consuma, cresci" di David Leonhardt che quindi vi segnalo.
    L'originale in inglese è su The New York Times Magazine, precisamente qui:

    http://www.nytimes.com/2010/11/28/magazine/28China-t.html

    Buona lettura, per chi vuole.

  • SOLLEVAZIONE says:
    2 maggio 2011 alle ore 14:52

    Appena possiamo andiamo a leggere l’articolo che segnali.
    Ti saremo grati se spieghi quali erano i punti che ti sono sembrati più complessi.
    Magari proviamo a rispondere. Se puoi lascia il tuo indirizzo mail

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